MIND
Giovanni Lombardi

Giovanni Lombardi

Direttore del Laboratorio di Biochimica sperimentale e biologia molecolare - Professore associato

IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio

Di cosa ti occupi?

La ricerca del mio laboratorio è focalizzata sull’identificazione e validazione di marcatori molecolari, cioè di molecole circolanti rilevabili e misurabili, utili per diagnosticare e trattare le patologie muscolo-scheletriche (es. osteoporosi, sarcopenia, malattie reumatologiche, tumori primitivi dell’osso e metastasi). L’attività è intrinsecamente connessa allo studio della funzione di “comunicazione” che questi marcatori svolgono perché in grado di fungere da segnali intercellulari.

Quali sono gli obiettivi del tuo impegno?

L’intera attività del nostro laboratorio ha come fulcro la ricerca basata sul paziente e calibrata sulle necessità cliniche. In quanto parte integrante di una realtà ospedaliera, raccogliamo quesiti clinici, li “trasformiamo” inesperimenti, e costruiamo una risposta che possa avere una ricaduta sul paziente. Nello specifico, l’attività di ricerca del mio laboratorio mira a fornire strumenti diagnostici sempre più precisi per calibrare la decisione sulla unicità del paziente.

Ogni avanzamento nelle conoscenze rappresenta il pezzo di un mosaico che, un giorno, un altro ricercatore riuscirà a completare

Che ruolo ha l’innovazione nel tuo lavoro?

La ricerca è intrinsecamente innovazione: ogni giorno acquisiamo conoscenze, sperimentiamo nuove applicazioni, utilizziamo nuove tecnologie. Per fare ricerca dobbiamo innovare e per innovare è necessario fare ricerca. Ogni piccolo avanzamento nelle conoscenze rappresenta il pezzo di un mosaico che, un giorno, un altro ricercatore riuscirà a completare e decifrare e ciò può avvenire solo grazie alla capacità, e la possibilità, di innovare.

Quale valore aggiunto hai ricevuto, o vorresti ricevere, dalla presenza in MIND?

Essere parte di MIND significherà interazione con l’avanguardia dell’innovazione italiana. L’ecosistema MIND è pensato per favorire l’interazione e lo scambio e, nell’ambito delle scienze della vita, un ospedale che fa ricerca non potrà che essere al centro. Se, da un lato, noi, ente di ricerca clinica, potremo fornire la materia prima (campioni, dati), dall’altro potremo avvalerci della collaborazione di enti terzi in grado di fornire supporto tecnologico all’analisi di questo materiale.

Come ti immagini il futuro di MIND?

Il futuro di MIND sarà un futuro di interazione e collaborazione. La possibilità di applicare nuove tecnologie darà stimolo alla ricerca, aprirà nuovi fronti e darà più valore ai nostri studi. Sarà un futuro di crescita e di opportunità.

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