MIND
Miriam Gargesi

Miriam Gargesi

Senior Director Government Affairs EMEA

Illumina

Di cosa ti occupi?

Di affari istituzionali. L’obiettivo del mio lavoro è accertarmi che la genomica venga compresa da governi e legislatori, e allo stesso tempo che l’azienda sia al corrente delle opportunità a livello legislativo e di quelle legate ad esempio ai piani nazionali sulle malattie rare o l’oncologia. Vogliamo che si crei un dialogo tra noi e le istituzioni, così che i sistemi sanitari nazionali e i pazienti possano avere ciò di cui hanno bisogno in termini di tecniche di diagnosi più rapide e accurate.

Quali sono gli obiettivi del tuo impegno?

Illumina vuole sfruttare al meglio le potenzialità del genoma – è la nostra vocazione dagli inizi. Come? Producendo macchinari di sequenziamento tra i più accurati al mondo e poi con il lavoro sul campo insieme a ospedali e centri di ricerca. La genomica offre potenzialità incredibili nella diagnosi: ad esempio nelle malattie rare, che sono di origine genetica e dove il sequenziamento può dare le risposte che le tecniche tradizionali non offrono. O nell’oncologia, con la comprensione delle origini del tumore e la profilazione del paziente, aiutando così a scegliere la terapia più adatta. La genomica aiuta a creare quella medicina personalizzata che tutti inseguiamo: la medicina giusta per il paziente giusto per la malattia giusta. Siamo solo all’inizio del viaggio. Che sarà ancora tanto lungo e sorprendente nei prossimi anni.

Che ruolo ha l’innovazione nel tuo lavoro?

Volendo essere un po’ provocatoria, direi che nessuno più di noi può parlare di innovazione. La genomica non è solo innovazione, ma è un’innovazione che “disturba”, perché costringe i sistemi sanitari e i medici a cambiare i propri protocolli. Se parliamo dell’apporto concreto dell’innovazione, l’esempio della genomica e le malattie rare è impressionante: per diagnosticare una malattia rara oggi ci vogliono anni e anni, con il sequenziamento del genoma gli anni si riducono a settimane o mesi. Illumina incarna l’innovazione: il nostro obiettivo è far sì che la genomica diventi parte delle procedure di routine, che riduca i tempi di diagnosi, i costi e soprattutto migliori le terapie delle persone.

Noi in MIND vediamo quello che in America c’è nella Bay Area di San Francisco o sulla East Cost vicino a Boston

Quale valore aggiunto hai ricevuto, o vorresti ricevere, dalla presenza in MIND?

Illumina si nutre di collaborazione, è il nostro modo preferito di lavorare. Crediamo molto nella creazione di un ecosistema virtuoso tra industria, ricerca, settore pubblico e settore clinico, dove verificare davvero l’utilità delle tecnologie e rispondere meglio ai bisogni dei pazienti – pazienti che a loro volta devono essere parte del sistema. In questo contesto, MIND è una “tempesta perfetta”: la nascita in Italia, dove già siamo fortemente presenti e abbiamo tante partnership, di una città della scienza. Noi in MIND vediamo quello che in America c’è nella Bay Area di San Francisco o sulla East Coast vicino a Boston, e di cui in Europa c’è un bisogno disperato. Non a caso nel distretto siamo dirimpettai di AstraZeneca e Bio4Dreams.

Come ti immagini il futuro di MIND?

Io sono di Milano, e penso che Milano abbia ancora tanto da dare nell’essere una vera capitale europea e trainare l’Italia. L’idea di una città delle Scienze della Vita, creata poi in un’area potenzialmente vittima di abbandono, me la immagino come uno spazio ideale perché giovani, ricercatori, università e scienziati possano continuare a formarsi, crescere, creare tecnologie. Per aiutare realmente a modellare il sistema sanitario del futuro e a dare all’Italia quel peso nel campo delle Life Sciences che oggi non ha.

Mostra di più
Mostra di meno